Nel sentire le notizie provenienti da Israele - Palestina percepiamo solo la storia di un territorio dilaniato da un conflitto perenne che vede narrare a volte attentati a volte assalti militari. Non abbiamo, però, modo di cogliere e comprendere quale sia la condizione psicologica di chi individualmente affronta la vita quotidiana con sentimenti di paura e la necessità di darsi una normalità nel compimento di gesti quotidiani fra macerie e coprifuoco.
Suad Amiry nel suo libro "Sharon e mia suocera" edito da Feltrinelli ci racconta dalle pagine di un diario la sua quotidianità nella striscia di Gaza... la semplicità degli episodi di vita quotidiana narrati e la capacità dell'autrice di descrivere sentimenti e stati d'animo, spesso anche con una vena ironica, trascina il lettore nel racconto e nella indignazione per l'incapacità della comunità internazionale di porre rimedio alla barbarie del massacro psicologico prim'ancora di quello fisico di una popolozione civile che non ha strumenti per rivalersi.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento